Castel del Piano, un paese situato in una straordinaria posizione naturale, ai limiti di un pianoro da cui deriva il nome (Castrum Plani). Circondato a monte da boschi – castagneto a quote piu’ basse e faggeta – (una delle piu’ grandi d’Europa) a mille metri circa e a valle da oliveti, vigne e alberi da frutto. Al centro di una zona di acque sorgive purissime che sono al tempo stesso un notevole spettacolo naturale e la principale risorsa idrica delle province di Grosseto e Siena, come Bagni di San Filippo, San Casciano dei Bagni, Saturnia.
Numerosi reperti rinvenuti nelle immediate vicinanze riferibili al Paleolitico al Neolitico ed alla Civiltà Appenninica ed ai periodi etrusco-romano, rendono antichissime le origini di Castel del Piano. Forse gli Etruschi sfruttavano le miniere di cinabro (mercurio) del Monte Amiata ed anche la terra “bolare”, pigmento naturale, che si trova nei pressi del Paese, e sicuramente il legname offerto dalle faggete. Dopo essere stata sotto il dominio dei monaci di Abbadia San Salvatore, nel 1571 furono confermati gli antichi “Statuti” dello Stato Senese e in seguito fece parte del Granducato di Toscana sotto i Lorena.
Dalla fine del XVII inizi XVIII secolo sono attivi i pittori di scuola senese Nasini, a partire dal capostipite Francesco. Al numero civico 43 di Corso Nasini troviamo la casa natale di alcuni di loro, come ci ricorda una lapide del 1869.