Scuola di cucina in Toscana

I profumi ed i sapori del Monte Amiata

Questo tour è studiato su una durata di sette giorni. Vuole dare uno spaccato di quella che è la realtà enogastromica dell’Amiata, portando a conoscenza delle tecniche di preparazione dei piatti tradizionali.

Gli ospiti soggiornano sempre nello stesso albergo dove vengono serviti vini del territorio sposati ai piatti preparati durante le lezioni.

PROGRAMMA

Giorno 1 – Arrivo

Il nostro tour parte da Orbetello antico porto dei Presidi sul Monte Argentario.

Arrivo in albergo nel tardo pomeriggio e cocktail di benvenuto.
Cena con piatti tradizionali del territorio che si sposano con i grandi vini di Montecucco.
A conclusione della serata presentazione di diapositive “Alla scoperta dell’Amiata”.

Giorno 2 – I vini di Montecucco

Dopo una breve visita ad Arcidosso (borgo storico e castello degli Aldobrandeschi) ci sposteremo a Montenero dove visiteremo un’azienda agricola tra le più interessanti del Montecucco, con la barriccaia ricavata in una cantina del ’400.
Il pranzo sarà in un ristorante tipico con una splendida terrazza che si affaccia sulla Val D’Orcia.
Nel primo pomeriggio rientro in albergo dove ci attenderà la prima lezione di cucina: i Pici all’agliata. A cena oltre ad assaggiare quanto abbiamo preparato durante il corso, degusteremo alcuni prodotti tipici locali. Nel dopo cena concerto con il gruppo folk i Cardellini del Fontanino di Castel del Piano.

  • La lezione di cucina di oggi: I Pici all’agliata. “Appiciare” nell’antico dialetto montagnolo significa arrotolare e definisce anche la particolare tecnica di preparazione di questa pasta: acqua, farina, giusto un uovo e un abile lavoro di mani. Fondamentale la salsa per il condimento, la cosiddetta agliata. La base è l’olio extravergine d’oliva di olivastra seggianese, che viene sposato con aglio e peperoncino a crudo.
  • Il vino di oggi: Il Bianco di Montecucco. Il “Bianco di Montecucco” è uno dei bianchi Toscani. La nostra regione normalmente non eccelle con questi vini, ma questo si differenzia  per una estrema piacevolezza con profumi eterei e colore caratteristico. Prodotto con i vitigni malvasia e trebbiano, tipici della zona.

Giorno 3 – I salumi di Cinta senese e le erbe officinali del Monte Amiata

  • La giornata inizierà con una visita ad un allevamento di maiali di Cinta senese, noti per i pregiati salumi locali. Proseguiremo con una passeggiata nel borgo storico di Abbadia San Salvatore dove conosceremo l’omonima Abbazia con gli affreschi del Nasini e la suggestiva cripta sotterranea. Seguirà una sosta ad un laboratorio erboristico che utilizzando le erbe officinali dell’Amiata prepara numerose varietà di macerati d’erbe. Pranzo presso un ristorante tipico dove assaggeremo piatti a base di funghi, prodotto pregiato dei boschi dell’Amiata.
    Nel pomeriggio rientro in albergo dove ci attenderà la lezione di cucina per imparare alcune preparazioni a base di Cinta Senese. Seguirà la cena.

    • La lezione di cucina di oggi: La zuppa di funghi. I funghi sono un prodotto “Nobile” del territorio. Spesso nei mercati delle grandi città si possono trovare in vendita sempre a prezzi maggiorati rispetto ad altri funghi provenienti da zone diverse.La zuppa di funghi è un “mito”. Preparata con tutti i funghi che offre la stagione è un’armonia di sapori superlativa.
    • Il vino di oggi: Il Morellino di Scansano. Il Morellino, vino di prestigio della regione, è prodotto come gli altri da un uvaggio di Sangiovese. Vino di grande corpo e struttura si accompagna a piatti “robusti”.

Giorno 4 – Seggiano e il Giardino di Daniel Spoerri

Dopo colazione raggiungeremo il Giardino di Daniel Spoerri e successivamente il borgo medievale di Seggiano, abbarbicato su un pendio immerso tra gli olivi.
Visiteremo un frantoio locale per scoprire il procedimento di produzione dell’olivastra seggianese il pregiato olio del Monte Amiata certificato DOP. Il rientro in albergo sarà nel pomeriggio a cui seguirà la lezione di cucina e poi la cena.

  • La lezione di cucina di oggi: La polenta di castagne. È questo forse il più antico piatto della nostra cucina. Un tempo era alla base dell’alimentazione, quando le castagne rappresentavano la principale risorsa del territorio. La polenta è preparata a partire dalla farina di castagne in un caratteristico paiolo grazie alla forza delle braccia. Ottenuta la giusta consistenza, si “cava” sulla spianatoia e si accompagna con ricotta, fegatelli di maiale e aringa.
  • Il vino di oggi: Il Rosso di Montecucco.Il “Rosso di Montecucco” viene prodotto con un uvaggio al 60% di Sangiovese con l’aggiunta di altri vitigni nobili che i vari produttori hanno in vigna. Non viene sottoposto a processo di invecchiamento.

Giorno 5 – I borghi dell’Amiata, le produzioni di salumi

Inizieremo la giornata con la lezione di cucina: arista al forno.Dopo il corso faremo un pranzo tipco.
Nel pomeriggio visiteremo Santa Fiora, un piccolo ma pittoresco borgo alla pendici del Monte Amiata. Faremo una piacevole passeggiata nel centro storico con le chiese che custodiscono le note ceramiche dei Della Robbia, il Parco della Peschiera, il museo delle Miniere e le sorgenti da cui escono 57 milioni di litri di acqua al giorno che vanno a dissetare le provincie di Grosseto e Viterbo. A seguire ci sposteremo verso Castel del Piano, la cittadina che dette le origini alla famiglia dei pittori Nasini. Qui visiteremo una norcineria dove prenderemo conoscenza dei processi di produzione dei salumi di Cinta senese. Un buon drink in un bar del paese prima di ritrovarci in un locale caratteristico per mangiare la pizza.
Nel dopo cena non mancherà un gelato nel bar sulla piazza e quindi il rientro in albergo.

  • La lezione di cucina di oggi: l’arista al forno. La Cinta senese è un’antichissima varietà di maiale caratteristica di questo territorio. I maiali allevati biologicamente offrono una carne assolutamente gustosa e sapida. La preparazione tradizionale è l’arista al forno, cucinata facendo uso di tutte le spezie che offre il territorio e di olio extra vergine di oliva da “Olivastra Seggianese”.
  • Il vino di oggi: Il Nobile di Montepulciano.Il “Nobile di Montepulciano” è un vino famoso. Già decantato dal Poliziano in epoca rinascimentale è oggi divenuto un prodotto di eccellenza delle produzioni Toscane. Prugnolo gentile al 100%, una varietà di Sangiovese, è l’uvaggio di questo vino che riposa dai 2 ai 3 anni in piccole botti di rovere prima di esser posto in commercio.

Giorno 6 – Il Miele dell’Amiata

La visita di oggi è mirata alla scoperta del miele del Monte Amiata. Raggiungeremo Piancastagnaio, uno dei borghi storici meglio conservati del territorio.
Visita al centro storico e alla bellissima Rocca Aldobrandesca. Poi visita ad un’azienda produttrice di miele dove potremo osservare il metodo di preparazione, “la smielatura”, e assaggiare le diverse varietà di miele. Il pranzo è in un ristorante caratteristico della zona.
Rientro in albergo nel pomeriggio dove durante il corso di cucina verranno preparati alcuni dolci a base di miele.
Seguirà la cena.

  • La lezione di cucina di oggi: Le castagnole. È il caratteristico dolce di carnevale. Acqua, farina, strutto e miele. Fragranti e deliziose.
  • Il vino di oggi: il produttore di un’Azienda vinicola locale guiderà una lezione di abbinamento cibo-bevande. Comprenderemo il perché dell’abbinare determinati vini a determinate pietanze.

Giorno 7 – I formaggi dell’Amiata e le terme calde di Saturnia

Ultimo giorno dedicato ai prodotti caseari. La prima visita è fuori Roccalbegna, l’antico borgo adagiato lungo le gole dell’Albegna e dominato da un imponente sperone roccioso. Da qui raggiungeremo Semproniano dove, dopo una breve visita al paese, faremo pranzo in un ristorante caratteristico. Nel pomeriggio ci sposteremo alle terme di Saturnia (una delle più grandi piscine termali del mondo) per un bagno rigenerante tra giochi d’acqua e fumi solfurei.
Rientro in albergo a cui seguirà la cena. Dopo cena, serata di piano bar per dare il giusto saluto al Monte Amiata.

  • La lezione di cucina di oggi: Dolci natalizi di castagne.Oggi partendo dalla farina di castagne quale materia prima apprenderemo la preparazione di alcuni particolari dolci natalizi che normalmente adornano le tavole degli amiatini.
  • Il vino di oggi: Il Moscadello di Montalcino. Il Moscadello, vino dall’antica storia, ricalca lo stile del vin santo a cui si aggiunge però una spumantizzazione che lo rende ancora più particolare.

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