Seggiano – La Ferriera della Lama

Revisione da Seggiano Curiosa – uscita 38

In questa uscita proponiamo un estratto della Rubrica Seggiano Curiosa a cura di Radici Intelligenti.
Un argomento che suscita curiosità ed interesse che mostra quanto ricco ed affascinante sia il nostro territorio: la Ferriera della Lama.
La visita alla ferriera viene organizzata in occasione di eventi e manifestazioni a cura della Fondazione stessa.

Un’imponente struttura nascosta nel verde

Chi si trova a percorrere la statale che da Castel del Piano porta a Seggiano, prima del ponte sul Bugnano, non può non notare l’imponente struttura in peperino scolpito che si erge, seminascosta nel verde, sul lato verso il Monte Amiata.
Chi è del luogo, sapendo che là sotto c’erano la ferriera ed il mulino de La Lama, si dà una risposta ovvia: “è la cascata dell’acqua per la ruota”.

L’Antica tromba idroeolica

La verità non è così scontata; la diga e la gora per la ruota si trovano dietro. E’ qualcosa di più ingegnoso. La struttura è un’imponente Tromba Idroeolica: un mantice idraulico che sfruttando un salto di acqua di oltre 10 metri produceva un potente soffio di aria continuo per le fucine.
E’ la stessa macchina idraulica che a Villa d’Este a Tivoli, con il suo soffio di aria, fa suonare l’ organo.
Il principio di funzionamento è antichissimo e risale agli antichi greci che avevano realizzato un organo idraulico già nel III sec. a.c. (Ctesibio di Alessandria).

Come funzionava

Sulla tubazione dove l’ acqua scendeva venivano realizzate opportune aperture per risucchiare l’aria; alla base della struttura, all’interno di una vera e propria camera stagna, acqua e aria si separavano: l’acqua usciva da sotto per essere utilizzata una seconda volta nella ruota, l’aria veniva spinta in una tubazione di terracotta dall’arrivo di nuova acqua.

Altre trombe idroeoliche in Toscana

La soluzione non è un’esclusiva seggianese; molte ferriere cercavano di eliminare i mantici dal momento che rappresentavano l’elemento debole in continua manutenzione e con un soffio intermittente. Anche la ferriera di Torniella ad esempio ha le trombe idroeoliche, anche se non così imponenti come la nostra.
La notevole potenza del maglio di Seggiano è stata anche confermata da racconti di vecchi seggianesi che riferivano che quando funzionava tremava tutta la vallata.

La chiusura della Tromba

Oggi questa struttura non soffia più. Circa 100 anni fa le acque del Bugnano e della Burlana furono intubate per gli acquedotti di Grosseto e Siena.
La ferriera, rimasta a secco, cessò la produzione e il grosso maglio fu trasferito a Piombino.
Il maglio aveva battuto per secoli in quel luogo.
Qualcuno dice fin dall’ epoca etrusca…ma è solo leggenda!
E’ più volte documentata la piena funzionalità della ferriera durante tutto il 1600 ed ha subito una grossa ristrutturazione nel 1854.

Ciò che resta oggi

Oggi le piante stanno invadendo la struttura in pietra e con essa una fetta di storia dell’ Amiata.
Purtroppo tutte le attrezzature meccaniche non ci sono più; durante l’autarchia fascista sono servite per la patria.
Restano le imponenti strutture idrauliche in pietra squadrata, meraviglioso monumento al duro lavoro dell’uomo.

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