Gli albori della primavera sull’antico vulcano
Pedalare sull’Amiata in questa stagione è davvero affascinante: presenta delle peculiarità che è difficile trovare nelle altre stagioni.
La Montagna ha ancora appiccicato addosso lo strascico dell’inverno, le temperature sono fredde ma con un po’ di sole si annusa quella sensazione di primavera ed anche la vegetazione fa intuire che è proprio lì, pronta a sbocciare, ricaricata dal sonno dei lunghi mesi bui.
La vista sul mare
Non c’è ancora tanto verde nei boschi, ma tra i rami degli alberi così spogli si intravedono orizzonti lontani e tutto sembra molto più vicino e nitido per via dell’aria limpida e rarefatta. In questa mezza stagione da quassù è molto più presente il mare: dalle alture e da qualche poggio prominente il riflesso del sole caldo pomeridiano evidenzia i contorni di quasi tutte le isole dell’arcipelago toscano che si staccano leggere sullo specchio del Tirreno.
La presenza dell’acqua e le sorgenti spontanee
Di questi tempi la protagonista è l’acqua, specie nelle annate in cui la neve è stata tanta: le fonti tirano copiose e i fossi non sono vuoti, non è raro trovare piccole sorgenti spontanee nel bosco, dove non te le saresti aspettate.
Dalle rocce esposte a nord colano lunghissime e affilate stalattiti di ghiaccio che aspettano solo il prossimo cambio di vento tiepido per vanificarsi.
L’acqua fa muovere anche tanti animali, e il loro avvistamento è sempre più che probabile essendosi riappropriati del territorio nella calma dovuta alla bassa presenza umana. Tassi, cinghiali, volpi e caprioli. Volgendo lo sguardo al cielo nelle radure, enormi rapaci volteggiano in aria in fascinosi riti di accoppiamento o in cerca di prede prelibate.
Qualche suggerimento per le escursioni in bici in questo periodo
Occorre fare uscite non troppo lunghe, vestirsi a strati per non farsi trovare impreparati se si affrontano lunghe discese e moderare le velocità.
Oltre a riuscire ad apprezzare meglio tutti i dettagli che la natura ci offre, sarà importante non forzare l’andatura: in salita per non sudare, in discesa per fare maggiore attenzione a dove mettere le ruote. E’ normale dopo l’inverno trovare spesso sul percorso rami spezzati, rocce smosse e ostacoli nascosti dal fogliame.
Amiata, risveglio dell’anima
E’ un lento risveglio: quello dell’ambiente circostante, quello del corpo non più abituato a stare tanto tempo all’aperto e soprattutto quello dell’anima, che si rigenera grazie all’esperienza che stiamo intraprendendo. Nel silenzio e nella calma senza tempo di questi luoghi.
L’Amiata, territorio da scoprire a ritmo lento, in ogni periodo dell’anno.
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Stefano Bisconti
Guida MTB
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