Quello che proponiamo è un tour per gli appassionati del trekking.
Studiato sulla lunghezza delle sette notti, propone 6 percorsi di diversa difficoltà all’interno dello scenario naturalistico del Monte Amiata.
Si alloggia per tutto il periodo nello stesso albergo alle pendici della montagna. È possibile svolgerlo con o senza guida. Un servizio navetta si preoccupa degli spostamenti che durano al massimo 30 minuti. Viene messo a disposizione un programma accurato con tutte le mappe del tour.
Giorno 1 – Arrivo
Arrivo in uno dei nostri hotel sul Monte Amiata e cocktail di benvenuto.
A seguire cena a base di prodotti locali: lo chef presenterà piatti tradizionali del Monte Amiata sposati a vini del nostro territorio. Nel menu della settimana troverete pasta fatta a mano, castagne, funghi, cinghiale, salumi, olio di oliva e altro ancora; tutti i prodotti stagionali che la nostra terra offre.
Giorno 2 – Passeggiando per il vulcano
Questo interessante percorso si presenta come una piacevole camminata che dalla faggeta più grande d’Europa a 1400 mt di altezza ci condurrà fino a Santa Fiora, uno dei più caratteristici borghi del Monte Amiata.
- Durata percorso: 5 ore (inclusa la visita del paese) – ”facile”
- Percorso: 13 Km
Sarà l’occasione per godere della tranquillità della montagna e scoprire al contempo le ricchezze culturali che questa ha da offrire.
Cominceremo con una passeggiata all’ombra dei faggi, immersi nell’ambiente naturalistico del Monte Amiata. A seconda della stagione i colori ed i suoni che ci accompagneranno saranno diversi: in primavera è ricca la presenza di orchidee spontanee, mentre dalla fine dell’estate non è difficile trovare funghi e castagne; in autunno i mille colori che avvolgono la montagna sapranno affascinarci. Non mancheranno durante la strada punti di interesse storico come le antiche “carbonaie” dove fino al secolo scorso si produceva il carbone o la Fonte delle Monache, una delle più alte sorgenti naturali dell’Amiata. Scendendo verso i castagni il paesaggio si farà più ricco con grandi rocce vulcaniche e viste panoramiche sulle valli circostanti.
Arriveremo a Santa Fiora per l’ora di pranzo e mangeremo in un piccolo ristorante tipico.
A seguire trekking urbano all’interno del borgo.
Chiuderemo il tour con un bicchiere in una vineria, il caratteristico locale dove gli abitanti del luogo si trovano per passare del tempo in compagnia.
Seguirà il rientro in albergo dove, dopo un po’ di relax, consumeremo una cena a base di piatti tipici.
Giorno 3 – La strada della castagna
Partenza dalle Macinaie in direzione di Arcidosso e visita del borgo storico e del frantoio.
Durata percorso: 4 ore – ”medio ”
Percorso: 12 Km
Anche oggi si parte da Prato delle Macinaie. Il sentiero raggiunge da prima la località “Madonna di Camicione” conosciuta per un’enorme roccia vulcanica oltre che per la leggenda di “Camicione”, un volgare uomo di montagna che divenne fervente religioso a seguito di un’apparizione della Madonna avuta nei boschi.
Da qui proseguiremo lungo l’Anello dell’Amiata fino al “Pozzo di Catana”, probabilmente la più alta sorgente dell’Amiata dove faremo una breve pausa. Durante il percorso si aprono molte viste panoramiche: Castel del Piano, paese di origini medievali, la Valle dell’Orcia e la Maremma.
Ecco poi una delle più belle strade della castagna del Monte Amiata. Esiste una civiltà del castagno di grande ricchezza sia antropologica che naturale – le cui tracce risalgono all’ VIII sec.
Nel paesaggio del castagno del Monte Amiata è evidente un forte legame tra un ambiente naturale in evoluzione e la cultura che progressivamente lo ha modellato. É inoltre importante ricordare che il Monte Amiata è un vulcano estinto: il suo terreno acido è ideale per la crescita del castagno, degli olivi e delle viti. Visiteremo dunque un antico seccatoio.
Pranzo tra i castagni, e se il tempo non lo consentirà, in un ristorante tipico nel paese più vicino. Si proseguirà quindi per Arcidosso. Visiteremo il castello, il centro storico ed il Polo Museale di Arcidosso che comprende il Museo di David Lazzarettti (dedicato alla figura del “Profeta dell’Amiata”), il Museo del Paesaggio Medievale (panoramica sull’evoluzione del paesaggio dell’Amiata e della Maremma), il MACO (Museo di Arte e Cultura Orientale), la Galleria Museo GaMu Artereastra (opera psicodidattica di Maurizio Pizzetti), il Museo Etnografico “La casa dei Secchi e dei Triachi”(raccolta di oggetti e attrezzi della vita quotidiana sull’Amiata), la collezione di armi e la Torre Aldobrandesca.
Rientro in albergo per la cena.
Giorno 4 – I sentieri degli animali
Visita al Parco Faunistico del Monte Amiata lungo il sentiero che raggiunge la Vetta del Monte Labbro e il centro Tibetano di Merigar.
- Durata percorso: 4 ore – ”medio – difficile”
- Percorso: 9 Km
Oggi sarà la volta delle riserve naturali che il Monte Amiata ha da offrire. Cominceremo con una visita alla direzione del Parco Faunistico ed alle stalle degli animali. Da qui ci incammineremo verso la vetta del Monte Labbro (quota 1193 mt), su un contrafforte del cono vulcanico dell’Amiata. Durante potremo ammirare paesaggi suggestivi, con una vegetazione scarna che rappresenta l’habitat ottimale per la maggior parte degli “endemismi” segnalati nell’area ed i numerosi animali che abitano il territorio (117 specie censite di uccelli, 53 specie di mammiferi, 13 di rettili e 10 di anfibi: di questi 76 sono le specie riportate nelle Liste Rosse che indicano le specie vulnerabili e in pericolo d’estinzione).
Arrivati sulla cima del Monte Labbro l’accompagnatore vi racconterà di David Lazzaretti e dei suoi luoghi, vi mostrerà la grotta, la croce e la vista panoramica sulla vetta del Monte Amiata e sulle isole di Montecristo, Elba e Giglio. Torneremo indietro seguendo il sentiero dei lupi.
Pranzo nel ristoro del parco.
Dopo pranzo ci incammineremo per la seconda parte del percorso che ci condurrà fino a Merigar, uno dei centri di cultura tibetana tra i più importanti d’Europa, con il bellissimo Gompa, il caratteristico tempio ed alcuni Stupa ed i forni per i riti propiziatori.
Nel pomeriggio rientro in albergo e cena.
Giorno 5 – La via delle Terme
Escursione dal paese di Piancastagnaio ad Abbadia San Salvatore – Terme di Bagni di San Filippo.
- Durata percorso: 3 ore – ”facile”
- Percorso: 6 Km
La giornata comincerà con una visita al centro medievale di Piancastagnaio e del suo Castello Aldobrandesco da cui potremo godere di una vista eccezionale sui dintorni.
Da qui, seguendo l’antica strada delle miniere, raggiungeremo Abbadia San Salvatore dove ci fermeremo per il pranzo in un delizioso ristorante tipico. Dopo pranzo, visita del centro storico e del monastero, fondato, secondo la leggenda, nel 743 d.c. dal re longobardo Ratchis. Suggestiva la cripta sorretta da 36 colonne, ognuna con un diverso capitello.
A seguire, visiteremo le terme di Bagni di San Filippo dove ci attenderanno le cascate naturali del “Fosso Bianco” con le caratteristiche incrostazioni calcaree. Possibilità di fare il bagno nelle acqua termali. Il complesso delle terme è costituito da sorgenti termali le cui acque sono particolarmente indicate per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio, della pelle, per quelle osteo-articolari; c’è poi una sorgente di acqua fredda, indicata per la cura delle malattie del fegato e dell’intestino (idropino-terapia). Il loro impiego risale a tempi remoti, forse ad epoca romana, anche se la presenza di terme è documentata solo a partire dal XIV secolo. Nei pressi, si trova il piccolo centro che deve il suo nome a San Filippo Benizi che si sarebbe rifugiato sull’Amiata (1269) per sfuggire all’elezione pontificia.
Nel tardo pomeriggio il rientro in albergo per la cena.
Giorno 6 – I vini e l’Olio dell’Amiata
Escursione lungo le strade del vino.
- Durata del percorso: 4 ore – ”medio”
- Percorso: 9 Km
La giornata comincerà con una visita del borgo di Castel del Piano.
Conosciuto per il suo Palio (come a Siena), nel corso del XIII secolo fece parte del dominio territoriale dei conti Aldobrandeschi di Santa Fiora. Poi, nel XIV secolo fu annesso alla Repubblica di Siena; risalgono a questo periodo gli “Statuti” (1393), la fiera di merci e bestiami del 9 settembre (1402) e le prime carriere del palio.
Dopo una passeggiata nel centro, partiremo per il trekking verso Seggiano. Incontreremo prima i bellissimi castagneti e i piccoli giardini degli abitanti del paese, poi entreremo nella zona dei vigneti e degli oliveti. Segno distintivo di questo percorso sono le particolari viste panoramiche: a destra la cima del vulcano, e a sinistra le dolci colline della Val D’Orcia. La vista di paesi come Monticello Amiata, Montelaterone, Montenero e Montegiovi ci faranno compagnia, lungo tutta la strada.
In autunno è possibile assaggiare uva, mele e castagne.
Durante il percorso, immersi nei rasserenanti paesaggi dell’Amiata, ci fermeremo per un pic nic in campagna.
Il rientro in albergo sarà nel tardo pomeriggio, a seguire una cena a base di vini rossi toscani.
Giorno 7 – La Vetta Amiata
Escursione verso la cima del vulcano e visita al Giardino di Daniel Spoerri.
- Mattina percorso sulla vetta dell’Amiata, 7 km, 2,30 ore. – “medio”
- Pomeriggio visita al giardino di Daniel Spoerri, 3 km, 2 ore.
Dall’Hotel i partecipanti raggiungeranno la “Vetta Amiata” attraversando una bellissima faggeta. L’ultimo tratto è più duro, ma arrivati alla cima si avrà la soddisfazione della magnifica vista.
Sulla vetta si trova una Croce in ferro, alta 22 metri, costruita nel 1910, molto amata dalla popolazione locale. Non lontano si trova la scultura della Madonna degli Scouts (dona agli scouts protezione e pace) e di San Gualberto. Nelle giornate chiare è possibile vedere uno dei più ampi panorami sull’Italia centrale: il lago di Bolsena, il lago Trasimeno, le isole dell’arcipelago toscano, le valli della Maremma e le colline del Chianti. Si possono anche vedere le colline Metallifere, quelle dell’Umbria e della Sabina (Lazio), e ovviamente Siena.
Una sosta in una delle tante baite per un caffè e poi riprenderemo la via del ritorno.
Pranzo a base di prodotti locali e poi partenza per il Giardino di Daniel Spoerri. Si tratta di un grande parco di installazioni e sculture progettato da questo grande artista di cittadinanza svizzera ma di origine rumena. Ispirato al parco dei mostri di Bomarzo, il Giardino di Daniel Spoerri si estende su circa 15 ettari. La natura, che affianca ampi spazi erbosi e rigogliosi boschetti, dialoga costantemente con le sculture in bronzo, opera di vari artisti.
A seguire, rientro in albergo per la cena. Dopo cena, serata danzante di saluto.
Giorno 8 – Partenza
Dopo colazione, check-out e partenza.
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