Alla scoperta di Arcidosso: storia, musei e panorami mozzafiato sul Monte Amiata

Alla scoperta di Arcidosso: un viaggio tra natura, storia e cultura

Arrivata sul Monte Amiata per immergermi nella natura e nella storia, decido di visitare Arcidosso, un borgo che racchiude in sé l’essenza dell’Amiata. In poco tempo, è possibile esplorarne i musei e scoprire le tradizioni locali.

Zaino in spalla, entro dalla Porta di Mezzo, detta anche “Torre dell’Orologio”. Percorro via Talassese, un’antica strada medievale, e ammiro le mura storiche, con tratti ancora ben conservati. Alcuni edifici sono dotati di QR code che raccontano la loro storia: un dettaglio che rende la passeggiata ancora più interessante.

Tra le stradine medievali, mi imbatto nella “Casa dei Secchi & dei Triachi“, un museo etnografico che espone oggetti della vita contadina e quotidiana. È un vero viaggio nel tempo, reso ancora più coinvolgente dai racconti dei proprietari, che trasmettono la passione per le tradizioni e la cultura del territorio.

Proseguo verso il maestoso Castello Aldobrandesco. Un operatore alla biglietteria mi spiega la sua storia: costruito nel X secolo, passò dai conti Aldobrandeschi ai Senesi e infine ai Medici, diventando centro amministrativo dell’Amiata. All’interno, il percorso museale è ricco e vario. Dalle antiche prigioni si sale al primo piano, dove si trova la Collezione di Armi Emo Mecheroni, che spazia dal Medioevo alla Prima Guerra Mondiale.

Continuando, incontro il museo dedicato a David Lazzaretti, il “profeta dell’Amiata”. Qui apprendo la sua storia affascinante e la nascita della comunità Giurisdavidica, un’esperienza che intreccia fede, antropologia e utopia.

L’ultimo piano ospita il Museo del Paesaggio Medievale, che racconta la nascita dei borghi amiatini attraverso reperti e modellini. La visita culmina con la salita alla Torre maestra: da lassù, il panorama è mozzafiato, con i colori autunnali della montagna, il Santuario della Madonna Incoronata e la vista del borgo.

Uscendo dal Castello, visito il MACO, il Museo di Arte e Cultura Orientale. Mi sorprende scoprire la presenza di una comunità tibetana a Merigar, nata 40 anni fa. Il museo offre un’esperienza multisensoriale che racconta la loro filosofia, con immagini e oggetti che incantano.

La giornata si conclude con la visita alla Galleria Artereastra, il “museo delle emozioni”. È un percorso intimo e coinvolgente nei meandri della psiche, perfetto per riflettere e rilassarsi.

Con un unico biglietto, ho esplorato storia, tradizioni e spiritualità, immergendomi nel cuore dell’Amiata. Ora, pronta a rilassarmi nella natura, mi concedo un piatto tipico per concludere in bellezza questa giornata indimenticabile.