Orienteering: lo Sport dei Boschi

Cosa succede dietro le quinte

In questo articolo Alberto ci racconta l’esperienza di preparare il bosco prima di una gara di orienteering tra ragazzi: lo studio della mappa, il posizionamento delle lanterne, l’attesa, il rientro.

Cos’è l’orienteering

Una gara di corsa, una passeggiata in compagnia, una esplorazione della natura.

Con una mappa dettagliatissima e la rassicurante bussola si segue un percorso nel bosco testimoniando di essere passati da punti specifici dove si trovano particolari oggetti detti lanterne.

Ecco il racconto di come le lanterne sono posizionate nel bosco…

Lo studio della mappa

Ogni volta che preparo il percorso di Orienteering nel bosco intorno al prato delle Macinaie e della Contessa scopro qualcosa di nuovo. Lo studio della mappa porta a spingersi in luoghi mai visitati…controllo spesso di averla interpretato correttamente: ‘Se vado qui dovrei trovare un avvallamento, qui al contrario un naso come la chiamano gli orientisti ovvero una piccola sporgenza del terreno.’

Resto sempre affascinato dalla vista di qualche carbonaia. Sono aree che venivano utilizzate per trasformare la legna, in particolare quella di faggio, in carbone vegetale. Ce ne sono sempre di più di quante mi aspetterei.

L’osservazione del territorio che mi circonda diventa dettagliatissima ed ogni luogo sembra buono per posizionare una lanterna.

Il posizionamento

Seguire il sentiero tracciato sulla mappa è troppo immediato e io voglio immergermi nei meandri della faggeta, così provo a seguire una curva di livello mantenendomi in quota. Voglio arrivare ad un rigagnolo per vedere se “tira”, se c’è acqua che scorre. Risalendolo posso arrivare alla strada asfaltata, ma che fatica!

Continuo oltre la strada, ho ancora qualche lanterna da posizionare, spesso le tengo incastrate tra lo zaino e la schiena e quando scelgo il fatidico luogo la estraggo come una freccia dalla faretra.

Il riposo

Durante un meritato spuntino consumato sopra ad un grande masso che avevo visto nella mappa, mi fermo a contemplare il silenzio del bosco con il sottofondo degli uccellini che sembrano non smettere mai di cantare.

È da poco arrivata la primavera sul Monte Amiata e i faggi emanano una tonalità abbagliante di verde.

Il rientro

Alla fine della gara, torno a riprendere le lanterne che hanno fatto divertire i curiosi partecipanti che si sono destreggiati nell’Orientamento.

A quell’ora di solito il sole sta calando e l’aria è più fresca, così resto ancora un po’ per godere della serenità del bosco.

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Alberto Viti

Amiata Orienteering

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