Bianco, rosso e … vermentino! Sono tanti i colori del Montecucco e tutti certificati DOC.
Tra questi solo il Rosso Sangiovese ed il Rosso Sangiovese Riserva hanno la ‘G ‘ che nel mondo del vino conta.
Viene definita una denominazione giovane perché in effetti, tra i matusa che ci sono in zona come Brunello e Nobile per dirne un paio – la DOCG del Montecucco è arrivata solo nel 2011, anche se questo vino è prodotto da sempre. Già gli Etruschi organizzavano happy hour a base di ‘rosso dell’amiata’ o comunque si dedicavano alla viticoltura nelle aree del Montecucco, come testimoniano alcuni reperti rinvenuti nella zona di Seggiano e del Potentino.
Il Montecucco è un vino Sangiovese da provare
Lo avrete già intuito, forse il nome o forse il fatto che è un vino toscano… La DOCG del Montecucco è per il 90% Sangiovese. E che Sangiovese poi! Uno di quelli che ‘riesce ad avere un idoneo equilibrio produttivo‘ anche a 600mt slm come dichiara il Consorzio di Tutela del Montecucco. Un vitigno che assume caratteristiche particolari grazie alle condizioni climatiche e geologiche in cui è prodotto.
Le particolarità della produzione sul Monte Amiata
La zona di produzione abbraccia le propaggine della montagna che guarda il mare, e sale fino ai Comuni di Seggiano e Castel del Piano ad altitudini inconsuete per i vini della Toscana meridionale. Sono proprio questi aspetti che conferiscono al vitigno Sangiovese un quadro aromatico distintivo. Quali? Difficile dirlo a priori…dipende dall’azienda e da dove è situata.
Una combinazione tra la particolare altitudine, il profilo geologico unico dato dalla presenza del Vulcano e la particolare pendenza del terreno rendono questo vino unico e diverso dagli altri soci del ‘club Sangiovese’.
Azienda che vai Montecucco che trovi
Da disciplinare il restante 10% può essere uno o più vitigni a discrezione del produttore. Che vuole dire questo? Che del Montecucco non ci si stanca mai! Ogni azienda produce una versione di Montecucco Sangiovese DOCG propria che potrebbe avere sentori e profumi caratteristici assolutamente diversi.
Ciò che accomuna tutti i produttori è la simbiosi tra uomo e natura, il totale rispetto del prodotto e della produzione, delle sue tradizioni e della sua cultura. Ma questo del resto è un presupposto che vale sempre, in tutto, per noi gente di montagna.
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Simona Coppi
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